di Francesca Nardi
Vincenzo De Luca, presidente per volontà di un popolo frastornato in astinenza da “piccoli padri”, è l’uomo degli azzardi verbali…Certo…qualche volta, come dice il purista Di Pietro, “ci azzecca”, ma quando si tratta di Sanità campana, per la cui leadership, ci si è tanto sbattuti il petto…forse… persino un mastino come De Luca dovrebbe perdere un paio d’etti della sua sicurezza ed un paio d’ore ad arrotarsi i denti ed a masticare il chewing gum delle realtà sanitarie…Quando un mese fa a Telese Terme, facendo il replicante di se stesso, entusiasta promoter di altre inaugurazioni ebbe a dire che l’obiettivo era : “…rendere la sanità campana entro un anno e mezzo il primo modello organizzativo d’Italia, eliminando i due milioni di euro di debiti residui con il pagamento dei creditori e l’informatizzazione dei servizi per garantire trasparenza e legalità”, o quando parlava di “professionalità e passione e di sanità che cambia…”, cadendo appena di stile, dinanzi al quadro inequivocabile delle formiche in processione, sulle braccia di un’anziana degente, poiché non trovò nulla di meglio, nel suo fornitissimo bagaglio dialettico, della diagnosi infelice: … “c’è la camorra”…ebbene …il Governatore …forse, come tutti i grandi di Spagna, non si accorgeva di partire dai piani alti dei problemi da risolvere, dando per scontato che ai piani bassi le formiche fossero una eccezione dovuta alle infiltrazioni camorristiche e che tutto il resto fossero “quisquilie e pinzillacchere” di facile soluzione…ma la realtà è ben altra cosa e porta con sé l’odore della muffa che trasuda dai calcinacci che si staccano dalle pareti interne delle strutture sanitarie ed i problemi incancreniti di strutture come, un esempio a caso, l’Ospedale di Maddaloni, edificio fatiscente al cui interno vi sono reparti le cui coreografie sono distanti anni luce dal concetto di struttura sanitaria …e sarà un piacere mostrare con i fatti di cosa stiamo parlando…vogliamo cominciare con un reparto a caso?, ma sì …cominciamo…
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