PETIZIONE – IL DIRITTO DI ESSERE MADRE E CASALINGA RICONOSCENDO QUEST’ULTIMO COME LAVORO

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Firmiamo la petizione di Veronica Longo indirizzata Beatrice Lorenzin ed a Luciano Poletti
“Fin dall’antichità la donna era vista come un oggetto debole, inutile, ma la condizione femminile nel mondo occidentale, anche grazie a ideologie come quella femminista, ha compiuto passi da gigante verso una maggiore consapevolezza dei diritti della donna. Oggi le donne sono parte fondamentale della nostra società, svolgono lavori pari a quelli degli uomini, sono istruite, sono dirigenti e molto altro, ma soprattutto sono rispettate. Purtroppo, però, credo che si stia passando da un eccesso all’altro. Io da donna sono contenta di questi giganteschi passi avanti, ma credo che si sottovaluta una cosa molto importante: essere uguali agli uomini; non saremo mai uguali agli uomini, o per lo meno non tutte. L’essere donna significa avere la capacità ed il dono di mettere al mondo figli, accudirli e non pagare estranei per farlo.
Per raggiungere l’obiettivo di essere uguali agli uomini abbiamo dimenticato cosa vuol dire essere donna, abbiamo sottovalutato l’importanza dell’esserlo. La società può andare avanti solo grazie a noi, no grazie ai soldi o al rispetto. Vogliamo più rispetto per noi donne? Allora comportiamoci da donne e difendiamo il diritto di esserlo, senza rinunciare ad essere madri perché vogliamo fare carriera. Per carità c’è chi ama più l’essere donna in carriera, ma c’è chi, come me, ama essere donna, madre e casalinga.

Vogliamo cambiare il mondo? Vogliamo essere considerate? Allora questo è il momento per fare l’ennesimo passo avanti. La donna casalinga dev’essere riconosciuta dallo Stato Italiano, deve cominciare a farsi rispettare. L’essere casalinga non è un dovere, un obbligo, una cosa dovuta perché siamo donne; l’essere casalinga dev’essere una scelta, dev’essere riconosciuta come lavoro, perciò anche ripagata . Vedo donne ammazzarsi tra casa lavoro e figli, nonostante le loro forze disumane cercano di essere presenti per quest’ultimi, ma spesso e volentieri non lo sono. La società ci porta a lavorare entrambi se si vuole creare una famiglia, anzi a volte non basta nemmeno. Si promuove il fertility day, ma come facciamo noi donne che desideriamo davvero tanto avere una famiglia se lo Stato non riconosce ancora in pieno l’essere donna! È il momento di cambiare, è il momento che alla donna venga riconosciuto l’ennesimo diritto, quello più importante: l’essere madre e casalinga”.