di Francesco Capo
“Le scuole della provincia di Caserta avrebbero bisogno di un piano Marshall di entità pari a quello degli americani nel dopoguerra”, afferma l’ingegnere Paolo Madonna, dirigente dell’ufficio tecnico della Provincia in un momento più informale, al termine della conferenza stampa tenutasi stamattina (7 settembre), presso il Palazzo della Prefettura, dopo la riunione tecnica istituzionale sullo stato delle scuole del casertano, a cui hanno partecipato il prefetto, Raffaele Ruberto, l’assessore regionale all’istruzione Lucia Fortini, il presidente della Provincia, Silvio Lavornia e il dirigente dell’ufficio scolastico regionale Luisa Franzese.
La decisione presa è che l’efficacia del decreto di sospensione delle attività didattiche presso gli Istituti scolastici di Istruzione secondaria della provincia, firmato lo scorso agosto dal Presidente Lavornia, sarà sospesa, consentendo così il 14 settembre prossimo il regolare inizio dell’anno scolastico 2017/2018. La situazione più grave rimane quella dell’istituto Michelangelo Buonarroti di Caserta, che, sequestrato dalla magistratura nel maggio scorso per problemi di staticità dei pilastri di sostegno dell’edificio, rimarrà chiuso almeno fino al prossimo gennaio. Pertanto, a breve, sarà convocata una nuova riunione per trovare una sistemazione temporanea agli studenti iscritti presso l’istituto. Una nuova sistemazione o i doppi turni si prospettano anche per gli studenti della succursale del Liceo Classico Cirillo di Aversa, ospitati nello scorso anno scolastico presso un monastero di cui un’ala è crollata.
“La situazione della provincia di Caserta è grave, ma al pari di molte altre province d’Italia, afferma il Prefetto. Lo Stato, dopo molti anni, sta erogando fondi per intervenire sulla stabilità degli edifici scolastici”. “La Provincia di Caserta dovrà ricevere settanta milioni di euro”, assicura Lavornia. Questi si aggiungeranno ai due milioni e duecentomila euro che sono stati già erogati dalla Regione Campania e divisi in quarantamila euro a ciascun istituto scolastico.
I rappresentanti della rete informale dei genitori degli studenti presenti per un sit-in di protesta sotto il Palazzo della Prefettura manifestano la loro delusione per l’esito del tavolo tecnico istituzionale, che, secondo loro, “non ha aggiunto nulla di nuovo rispetto a quanto già si sapeva dal giugno scorso” e lamentano un muro di gomma da parte delle istituzioni rispetto alla richiesta di convocare una cabina di regia che coinvolga anche gli studenti e i genitori nei processi decisionali. Tuttavia il numero dei manifestanti era davvero esiguo, non superando una ventina di persone.