IL DIRETTORE DI LEGAMBIENTE COMMENTA IL GRAVE EPISODIO DI CRONACA
TORRE DEL GRECO – Il sindaco di Torre del Greco, Ciro Borriello, è stato arrestato nel corso di un’inchiesta condotta dalla procura di Torre Annunziata e dalla Guardia di Finanza.
Nell’ambito della medesima inchiesta sono stati arrestati anche due imprenditori, Massimo e Antonio Balsamo. Ai domiciliari vanno invece Ciro Balsamo, Francesco Poeti e Virgilio Poeti. Secondo l’accusa, il primo cittadino avrebbe avvantaggiato la ditta Balsamo, importante impresa attiva nel settore dei rifiuti. In cambio, l’azienda avrebbe accumulato fondi neri di denaro contante destinato al sindaco. Le somme, secondo quanto reso noto dalla Procura di Torre Annunziata, sarebbero state consegnate nel corso di “incontri mensili che avvenivano in luoghi appartati, privi di copertura di cellulari, mediante passaggi da un’auto all’altra”.
Tali incontri sono documentati da video ed intercettazioni ambientali. Secondo quanto emerge dall’indagine, pare che l’ingresso stesso della ditta Balsamo nell’appalto sia stata “connotata da illegalità”, perché il sindaco avrebbe “determinato la decadenza” della ditta originariamente assegnataria, favorendo così l’azienda dei Balsamo.
Fin qui la ricostruzione dell’accusa. Nei prossimi giorni il gip fisserà la data del l’interrogatorio di garanzia. Ora la parola passerà agli indagati che potranno replicare alle accuse nei successivi passaggi del procedimento.
Il sindaco Borriello, esponente del centrodestra, è stato eletto tre anni fa e di recente aveva rassegnato le sue dimissioni. Negli ultimi mesi le sue posizioni politiche si erano sempre più avvicinate a quelle di Matteo Salvini. Oltre a condividerne post e proclami su Facebook, il sindaco ha infatti partecipato al comizio partenopeo del segretario della Lega Nord lo scorso marzo. Attualmente l’amministrazione di Torre del Greco è retta dalla vicesindaca Romina Stilo, estranea all’indagine.
Sul grave episodio di cronaca si è espressa Legambiente, che denuncia l’avanzamento della corruzione ambientale
“L’arresto del Sindaco di Torre del Greco dimostra che la corruzione facilita ed esaspera il malaffare in campo ambientale in maniera formidabile, – spiega Stefano Ciafani, direttore nazionale di Legambiente – aprendo varchi nella pubblica amministrazione e tra gli enti di controllo, trasformando gli interessi collettivi in miserabili interessi privati, dando così la stura al sistematico saccheggio dei beni comuni. Nel Rapporto Ecomafia 2017 Legambiente nell’ultimo anno e mezzo ha censito ben 76 inchieste in cui le attività illecite in campo ambientale si sono intrecciate con vicende corruttive. Queste inchieste hanno comportato l’arresto di 320 persone e la denuncia di altre 820, con il coinvolgimento di 14 regioni. Negli ultimi 6 anni, dal 2010 al 2016, le inchieste degne di rilievo e censite per questo lavoro sono state 352: le due regioni più colpite sono il Lazio (49) e la Lombardia (44). Segue la Campania con 43 inchieste, pari al 12% del totale nazionale, ben 318 arresti, 329 denunce e 22 sequestri. Numeri che da soli – conclude il direttore da Festambiente, manifestazione nazionale dell’associazione in corso di svolgimento a Rispescia (Gr) – bastano per comprendere la portata di una vera e propria emergenza nazionale, che ancora oggi pare difficile da scalfire, chiamando in causa l’intero sistema-paese e la sua soglia di accettazione dell’illecito.”