di Francesca Nardi
Se volessimo attenzionare fatti e misfatti della vigilia ferragostana, dovremmo decidere su quale argomento soffermarci e quindi privilegiare la vicina Casagiove, teatro di un terremoto politico che probabilmente riporterà la città alle urne nella prossima primavera, oppure… lasciarci alle spalle il tediosissimo racconto delle solite strategie di tipo periferico che, in assoluto dispregio del bene comune e della stabilità politica, continuano a far danni a quattro passi dal Parco Reale e dedicarci, in piena ed originale sintonia con l’arte moderna, ad una recensione articolata sulla bellezza classica e trasparente delle nuove sedie che, da qualche giorno, conferiscono alla Cappella Palatina una maggiore, se possibile, solennità…Le nuove sedie…gentile omaggio dei benefattori della Reggia… una discreta presenza, una discreta eleganza…tanto discreta e trasparente da non essere quasi visibile…I maligni sostengono che non s’era mai visto nulla di simile alla Reggia ma i saggi bacchettano gli indisponenti consigliando loro di tacere…e qualcuno nello sfondo suggerisce sussurrando che non s’era mai visto neanche un Felicori alla Reggia e quindi non dobbiamo meravigliarci di tanta munificenza e gusto…del resto… l’oscurantismo precedente ci aveva …come dire…affossato…ecco …affossato è sicuramente il participio passato giusto… nel profondo di una pericolosa inconsapevolezza del Bene e delle sue esigenze…falsando in noi la possibilità di discernimento ed impedendoci di riconoscere la Bellezza nelle sue forme diverse…molto diverse…così diverse da essere appunto…trasparenti… come il disegno politico perverso che rischia di portare inevitabilmente il povero Roberto Corsale a gettare la spugna nel “solito” cortile…