PRESENTE UNA DELEGAZIONE DI CASERTA
di Carmine Eliseo
NAPOLI – Salvatore Arnese, Antonio Simeone e i giovani Enrico Russo e Alessandro Zampella,(nella foto in evidenza) seduti intorno ad un tavolo con Aldo Potenza ed Angelo Sollazzo, per tentare il rilancio di un Partito Socialista Italiano, distrutto da Marco Di Lello ed Enzo Maraio, con il bene placido di un autorevole parlamentare che non ha perso i contatti con Napoli ed ultimamente, guardando il suo futuro, ha iniziato, anche lui a dissentire, dal vice ministro nonché maturo segretario nazionale del PSI. Antonio Simeone, leader storico ed ex seguace del grande Francesco De Martino, nel suo accorato intervento, ha riferito del fallimento socialista alle ultime amministrative a Napoli, con l’accorpamento con la Valente del PD, mentre inizialmente era stata preparata una lista per appoggiare De Magistris. Risultato, circa 1500 voti di lista con 40 candidati di cui otto non hanno preso nemmeno una preferenza. E poi il Congresso regionale con la elezione di Enzo Maraio, un congresso per “pochi intimi”, per celebrare una vittoria sui dissidenti ma che ha portato alla vice segreteria uno sconosciuto che ha anche staccato un congruo contributo per eventuali spese da sostenere in un prossimo futuro.
Ma la sede del PSI in via Firenze, che fine ha fatto? Prossimamente il Congresso provinciale, al quale noi andremo,
ha detto Antonio Simeone, che alle ultime regionali è stato boicottato da Di Lello e Maraio, e per 600 preferenze non abbiamo due consiglieri nel parlamentino regionale. Salvatore Arnese, storico compagno della Federazione di Napoli nonché presidente del gruppo PSI alla regione, era avvilito e stanco di continuare a far politica con Nencini che ha definito: “Un dilettante allo sbaraglio che ha distrutto un partito, rendendolo ridicolo agli occhi di tutti i socialisti d’Italia. La morte di alcuni compagni autorevoli del PSI campano mi hanno ulteriormente demoralizzato, quindi voglio dedicare gli ultimi anni della mia vita alla famiglia”.
Grintoso il compagno Enrico Russo, pungente e pieno di idee, quelle che camminano con le gambe degli uomini veri, il quale ha tracciato un breve excursus degli ultimi anni di vita del PSI, ma pronto a ritornare sulla scena con “I Socialisti in Movimento” di Angelo Sollazzo, Aldo Potenza, Gerardo Labellarte, Roberto Biscardini, con l’ausilio di due grandi avvocati, Felice Besostri e Anna Falcone. I lavori sono stati conclusi da Angelo Sollazzo e Aldo Potenza, con l’intento di continuare a lavorare per una sinistra unita, senza escludere a priori nessun soggetto politico, da D’alema a Bersani, da Pisapia a Speranza, da Falcone a Fratoianni.
Un siparietto finale con il più giovane dei presenti che, dopo una esperienza nel PSI, ha deciso da qualche anno di andare con MPD. Lui Alessandro Zampella è legato ad Arnese e Simeone, meno a Russo con il quale litigano spesso ma sono amici fraterni oltre che compagni. Questa è la politica VERA, cari compagni del PSI nazionale, non i continui tradimenti o gli accomodamenti di turno, e Schietroma, che conosce bene la realtà napoletana dovrebbe dare un taglio netto con questa direzione, tanto alle prossime elezioni nazionali, l’unico garantito è Nencini per un posto in Parlamento. A questo punto quando lo fate dimettere? I Socialisti di Sollazzo e Potenza, nel loro excursus lo hanno fatto capire, il vice ministro non è attendibile e poi deve a questi due autorevoli compagni, uno barese e l’altro romano, se nel 2008 divenne segretario del PSI. Ma il Nencini applica la massima di un grande avvocato del Foro di Santa Maria Capua Vetere -Caserta- che alla sue spalle, nello studio di Via Rampetta, aveva un cartellone con scritto: “L’IRRICONOSCEZA è SUPERIORE ALLA MISERICORDIA DI DIO”.