NASCONDEVA ARMI IN GARAGE: STAMATTINA I CARABINIERI FANNO SCATTARE LE MANETTE

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INTERCETTATO MENTRE IMPARTIVA ORDINI ALLA MOGLIE “…SPOSTA QUELLE COSE DI LA’…”

PISTOLE 300x183 NASCONDEVA ARMI IN GARAGE: STAMATTINA I CARABINIERI FANNO SCATTARE LE MANETTEMACERATA CAMPANIA – Sono scattate le manette questa mattina all’alba per Francesco MASTROIANNI,  59 anni, gravemente indiziato dei reati di detenzione illegale in concorso di armi, di cui una clandestina. Il provvedimento di custodia cautelare è stato eseguito, dai Carabinieri della Stazione di Macerata Campania, nell’ambito di un’articolata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia -, emessa dall’Ufficio del GIP presso il Tribunale di Napoli

Gli uomini dell’Arma sono riusciti a incastrare Mastroianni grazie all’attività investigativa, iniziata nel giugno del 2016, ed al prezioso ausilio delle intercettazioni ambientali in carcere, corroborate da mirati servizi di riscontro.

In particolare, in data 27 giugno 2016, i militari della Stazione di Macerata Campania, al fine di riscontrare i risultati delle intercettazioni ambientali dei colloqui tenuti in carcere dal citato MASTROIANNI con la moglie Maria Rosa BELLONE, eseguirono una perquisizione domiciliare presso l’abitazione dei predetti e rinvennero, in un garage di cui la BELLONE aveva la disponibilità delle chiavi e del telecomando, 3 pistole, di cui una con il numero di matricola abrasa,  oltre a vari tipi di munizioni. Per esigenze investigative non fu svelata la vera causale della perquisizione appena eseguita che portò all’arresto della citata BELLONE ed alla successiva sottoposizione della stessa alla misura cautelare.

La successiva lettura dei contenuti delle intercettazioni ambientali dei colloqui in carcere, avvenuti il primo ed il 18 giugno 2016, puntualmente riscontrati con l’arresto eseguito nei confronti della BELLONE, ha permesso di accertare l’effettiva disponibilità delle armi e munizionamento rinvenuti in capo al MASTROIANNI Francesco il quale, dopo la sua traduzione in carcere, ha, di fatto, continuato a detenerle attraverso la moglie.

Evidente, infatti, lo scambio comunicativo captato durante i colloqui tra i due coniugi: nel primo il MASTROIANNI ordinava alla moglie di spostare “..quella cosa.” dal luogo in cui si trovava al soppalco del garage, nel secondo quest’ultima dà conferma al proprio marito di aver eseguitol’ordine impartitole (“... le ho tolte quelle cose…”).

Il G.I.P., concordando con la richiesta di misura coercitiva avanzata da questo Ufficio, anche per quanto riguarda la valutazione di sussistenza di concrete ed attuali esigenze cautelari, ha disposto, nei confronti del MASTROIANNI la custodia cautelare in carcere.