Sequestrate lettere di Mimì Belforte alla moglie
MARCIANISE – Un’agghiacciante saga familiare quella dei Belforte, che grazie ad indagini incrociate della Dda di Napoli, pm Luigi Landolfi e quelle della squadra mobile di Caserta, sta emergendo lentamente dalle nebbie del tempo. La riapertura di una vicenda giudiziaria, su un caso di presunta lupara bianca che ha interessato Angela Gentile, una 31enne di Caserta, scomparsa nel nulla nel 1991, ha probabilmente creato scompiglio nella memoria del capo famiglia dei Mazzacane. Angela Gentile era infatti l’ amante di Mimì Belforte, oggi detenuto al carcere duro di Sassari. Il boss avrebbe scritto recentemente alcune nuove missive alla moglie Maria Buttone, recentemente rimessa in libertà con l’obbligo di dimora a Rimini, proprio nel luogo in cui la figlia della amante del marito, con al quale peraltro la stessa Maria Buttone avrebbe avuto da sempre ottimi rapporti. Nelle lettere, sequestrate dall’autorità giudiziaria, Mimì Belforte, come successe già qualche anno fa, avrebbe nuovamente mostrato l’intenzione di pentirsi, ma questi suoi propositi, già ritrattati una volta, sembra non vengano presi in grande considerazione dai magistrati i quali si aspetterebbero, almeno, che il capoclan rivelasse la verità su alcuni fatti di sangue, o mostrasse infine, l’intenzione di contribuire a fare chiarezza sul caso di Angela Gentile che,potrebbe configurarsi, secondo le indagini degli inquirenti, come un delitto d’onore. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Antimafia Luigi Landolfi e delegate alla squadra mobile di Caserta diretta dal vicequestore Filippo Portoghese. E’ stato interrogato sui fatti in oggetto, anche Salvatore Belforte, il fratello di Mimì, già collaboratore considerato attendibile dai pm della Dda di Napoli, ma sulle sue confessioni vige la massima riservatezza. Vi è motivo di ritenere che le rivelazioni potrebbero portare ad una svolta decisiva nella soluzione del caso. E’ stata ascoltata peraltro, anche la figlia di Angela Gentile che subito dopo la sparizione della sua mamma, andò a vivere in casa di Maria Buttone e fu inserita successivamente nello stato di famiglia di Domenico Belforte. Tanti ancora i nodi da sciogliere su questa complessa vicenda familiare. Un obiettivo che si sono posti gli investigatori è non soltanto quello di individuare i responsabili della sparizione di Angela Gentile ma, anche e soprattutto, di trovare i resti del corpo della donna nel caso l’ipotesi di un presunto assassinio trovi fondamento.
Tina Palomba