E’ avvenuto nella notte, all’uscita dei fedeli dalla Moschea. Strappato al linciaggio l’attentatore
LONDRA – E’ ancora una volta Londra al centro della cronaca mondiale dove torna l’incubo del terrore. Questa volta a essere presi di mira sono stati i fedeli musulmani della moschea di Finsbury Park investiti da un furgone bianco nella notte subito dopo la preghiera serale del sacro mese di Ramadan.
Al momento si contano un morto e almeno 10 feriti ricoverati in ospedale, sei gravi. L’uomo è stato tirato fuori dal veicolo da alcune delle persone scampate all’investimento, la polizia lo ha salvato dal linciaggio ed arrestato.
I militari indagano sull’accaduto come “un potenziale attacco terroristico“, ha dichiarato verso l’alba la premier Theresa May, annunciando per la mattinata la riunione d’un comitato di emergenza da lei stessa presieduta.
Il sindaco di Londra, Sadiq Khan, ha condannato il “terribile attacco terroristico contro persone innocenti”. Su Facebook il primo cittadino della capitale britannica ha aggiunto che i suoi “pensieri e le preghiere vanno a tutti i colpiti”. Khan, anche lui musulmano, si è congratulato con i servizi di emergenza, “che hanno risposto rapidamente e lavorato per tutta la notte”. “Ancora non conosciamo tutti i dettagli, ma questo è stato chiaramente un attacco deliberato contro innocenti londinesi, molti dei quali stavano terminando le loro preghiere del Ramadan – ha aggiunto Khan -. Se da una parte questo sembra essere un attacco contro una specifica comunità, come i terribili attacchi a Manchester, Westminster e al London Bridge, si tratta anche di un assalto a tutti i nostri valori condivisi di tolleranza, libertà e rispetto”.
“Dobbiamo restare uniti contro gli estremisti qualunque sia la loro motivazione” – spiega la polizia londinese – “L’attacco porta tutti i segni del terrorismo”. Nessun’altra persona è stata trovata all’interno del furgone che ha preso di mira i fedeli musulmani, anche se alcuni testimoni hanno dichiarato, nell’immediatezza dei fatti, di aver visto altri due uomini. “L’uomo ha agito da solo“, ha precisato la Met Police, aggiungendo che tutte le vittime “sono musulmane”.
L’uomo fermato pare abbia reagito alla folla che lo ha colpito da pugni e calci, fino all’arrivo degli agenti che lo hanno preso in consegna.
“Voglio uccidere tutti i musulmani” avrebbe gridato l’autista del furgone, secondo quanto riferisce un testimone. Il giovane ha impedito all’aggressore di fuggire: “Si era messo a correre, l’ho colpito allo stomaco e lo abbiamo bloccato”, racconta. “L’autista, prima che venisse arrestato dalla polizia, ha urlato frasi di odio contro la folla radunata davanti alla moschea”.
Attorno alla moschea, in ogni caso, l’atmosfera è d’angoscia, i musulmani temono una diversa attenzione e giudizio sull’episodio. “E’ terrorismo sia se le vittime sono cristiane, sia se sono musulmane”, ha puntualizzato un giovane con voce accorata, ed anche l’imam di Finsbury, Mohammed Kozbar, ha parlato apertamente di “atto terroristico, come a Manchester, a Westminster o a London Bridge”. “E’ un attacco deliberato contro i fedeli musulmani innocenti” e poi aggiunge un appello alla calma “Non bisogna cedere a chi vuole dividere la comunità islamica dal resto del Paese” .
Intanto Scotland Yard risponde alle preoccupazioni della comunità islamica con l’impegno a “proteggere i musulmani” nei loro luoghi di preghiera a Londra, rafforzando la sorveglianza. Lo ha assicurato la comandante della polizia nella capitale britannica, Cressida Dick, la quale ha definito l’accaduto “un terribile, terribile attacco” e ha ribadito che esso è “chiaramente un attacco terroristico”.
La premier conservatrice Theresa May ha raggiunto la moschea di Finsbury Park, dinanzi alla quale si è consumata l’aggressione ai fedeli musulmani. Sul posto è arrivato anche il leader dell’opposizione laburista, Jeremy Corbyn, per partecipare a una preghiera collettiva per le vittime. Presenti anche leader religiosi cristiani, ebrei e di varie fedi, accanto ai responsabili islamici della moschea.
Ricordiamo che la moschea di Finsbury Park ha avuto in passato una pessima reputazione. Una decina di anni fa, infatti, vi predicava con fervore e odio Abu Hamza, poi arrestato ed estradato infine negli Usa per istigazione al terrorismo. La moschea fu frequentata anche da Richard Reid, l’uomo che nel 2001 cercò di far esplodere un ordigno nascosto nella sua scarpa su un volo American Airlines Parigi-Miami. Tuttavia, dopo essere stato chiusa dalle autorità per un periodo, ha poi riaperto con nuovi leader religiosi che – a quanto riferiscono le agenzie di stampa – si mostrerebbero oggi impegnati nel dialogo interconfessionale.