di Prospero Cecere
SANTA MARIA A VICO – Processo agli appalti nel comune di Santa Maria a Vico, depositata prove da parte della difesa degli imputati. Stamane davanti al collegio presieduto dal dottor Donatiello si è svolta l’udienza relativa all’indagine relativa agli appalti nel comune di Santa Maria a Vico nel quale è stato escusso il maresciallo Filippo che stavolta ha risposto alle domande della difesa. In sostanza il militare ha in ogni caso eseguito le indagini soltanto sulle intercettazioni telefoniche avvenute fra il Angelo Grillo di cui era socio di fatto e i dipendenti della società Fare Ambiente, società che si doveva aggiudicare il servizio di nettezza urbana. Successivamente la difesa ha presentato una serie di documenti relativi all’acquisizione dei fascicoli, dai quali, sempre secondo la difesa, non tutta la documentazione acquisita era completa di tutti i documenti o addirittura erano stati acquisiti nuove documenti che non erano attinenti all’indagine.
L’appalto finito sotto la lente dei magistrati è quello relativo al servizio di igiene urbana nel comune di Santa Maria a Vico, per un importo di oltre 4 milioni di euro. Gli indagati avrebbero fatto in modo che fosse irregolarmente aggiudicato alla ditta Fare Ambiente spa di Ciampino, grazie a false attestazioni e violazioni della normativa. La spa non era, tra l’altro, in possesso dei requisiti legali previsti dalla gara. E il reale dominus della società era, secondo gli inquirenti, Grillo, imprenditore di riferimento del clan Belforte. Tra le “regalie” al responsabile dell’ufficio tecnico comunale arrestato, Pio Affinita, anche le prestazioni sessuali di una donna di origini cubane, pagata 500 euro. In questo caso, per i pm ci sarebbe stata la complicità di alcuni dipendenti della Fare ambiente spa.
Ci sono poi cene in prestigiosi ristoranti e viaggi all’estero offerti all’allora sindaco di San Nicola la Strada e a un consigliere comunale per aggiudicarsi un appalto. Grillo, che pure aveva ricevuto una interdittiva antimafia per una sua società, aveva preso accordi con altre sedi a Milano e in Sicilia per aggiudicarsi altre gare per la rimozione di rifiuti, anche attraverso un colonnello dell’Esercito cognato dell’assessore all’Ambiente del comune di Santa Maria a Vico, Ernesto Savinelli. Il processo è stato rinviato al 19 aprile 2018.